Intervista a Francesco (28 anni, business consultant), Gaia (28 anni, grafica), Edoardo (28 anni, ricercatore) e Marta (28 anni, aiuto-regista) al Rifugio Toesca a Bussoleno – TO
Perchè sentivate il bisogno di fare NATworking?
Siamo amici da lungo tempo ma ormai abbiamo preso strade diverse e riusciamo a ritrovarci per un caffè solo durante le feste comandate quando torniamo al paese d’infanzia. Siccome non riusciamo neanche ad andare in vacanza insieme perché presi da impegni e scadenze diverse, abbiamo deciso di lavorare insieme. NATworking ci ha dato la possibilità di diventare colleghi per una settimana, così siamo riusciti a passare del tempo insieme combinando vita privata e professionale.
Cosa avete fatto in uno degli spazi della rete NATworking?
Alle 9:00 si apre il computer come una normale giornata di lavoro, ma invece che essere vicini al collega (non sempre simpaticissimo, non ce ne vogliate!) dell’ufficio, ci si trova a lavorare fianco a fianco con i vecchi amici, e sembra quasi di tornare tra i banchi di scuola. In questo modo la giornata passa molto più velocemente, e c’è più gusto a fare “ricreazione” con un caffè e una fetta di torta guardando dall’alto la Val Susa. Quando finisce l’orario lavorativo il tempo è tutto per noi. Già prima di arrivare al rifugio Toesca avevamo prenotato un’escursione con una guida locale alla scoperta del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè.
Rifareste questa esperienza?
Dopo questa scoperta, abbiamo deciso che una settimana all’anno sarà con NATworking: un appuntamento fisso nei nostri calendari per vedere i vecchi amici e scoprire sempre nuovi territori.